L’INTERVISTA DEL MESE
Milano, 10 febbraio 2022 – Nel 2022 la rubrica CCIR “Alla scoperta delle PMI” si apre con l’intervista del nostro Segretario Generale Leonora Barbiani a Valeria Vinogradova, Head of Certification di Sercons Italia, che si occupa del rilascio di tutti i tipi di certificati EAC e GOST per l’export in Russia, Kazakhistan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan.
Ad ottobre 2021 la filiale Sercons in Italia ha compiuto 5 anni. Come può descrivere le dinamiche dell’export dall’Italia verso la Russia e nei Paesi EAC in base alla vostra esperienza?
Operiamo in Italia dal 2016 – anche se, ci tengo a sottolinearlo, Sercons ha complessivamente 25 anni di attività nel settore – e certifichiamo la stragrande maggioranza dei prodotti che vengono importati in Russia. Nonostante una situazione difficile nel 2020 e ad inizio 2021 dovuta alle restrizioni pandemiche, non ci siamo mai fermati con le pratiche di certificazione EAC. Le richieste sono continue, pur tenendo conto del fatto che nell’anno 2020 il flusso di lavoro è stato altalenante. Bisogna riconoscere che l’export in Russia da parte dei maggiori produttori del settore abbigliamento ha avuto parecchie problematiche; e questo non è stato l’unico comparto ad incontrare delle difficoltà.
Attualmente le richieste non hanno ancora raggiunto i livelli del 2019, ma stanno sicuramente aumentando.
Se guardiamo alle dinamiche quinquennali, queste sono senz’altro positive e, stando alle nostre osservazioni, devo dire che la questione delle sanzioni non ha avuto ripercussioni sul flusso di export per i principali progetti industriali sul territorio russo.
Dal punto di vista di un ente certificatore, com’è la situazione legata all’export oggi?
Le attività stanno riprendendo, e positivamente. Dobbiamo sempre tenere presente che, oltre ai fattori economici internazionali, anche quelli interni possono influenzare la situazione. La capacità d’acquisto, per esempio, legata alla valuta e al tasso di cambio. Ad ogni modo, il commercio tra Italia e Russia è più vivo che mai.
Devo aggiungere che, nel frattempo, la regolamentazione tecnica TR CU ha subito dei cambiamenti, e quindi anche la necessità di rilasciare i certificati è cresciuta, indipendentemente dai flussi commerciali. Senza contare che vi sono sempre più controlli sulla presenza della certificazione. Pertanto, anche gli attori del mercato che prima magari commerciavano senza obbligo di fornire la certificazione, adesso sono tenuti a farla.
Quali sono i punti di forza per un’azienda che dispone dei certificati EAC e ha già i propri prodotti marcati EAC?
Partiamo dal fatto che la certificazione EAC è obbligatoria per poter esportare nell’Unione Doganale Eurasiatica e sdoganare la merce. Il prodotto deve essere omologato e avere la marcatura EAC. Senza questi presupposti il prodotto rischia di essere respinto dalle dogane.
Siccome la procedura di certificazione ha una certa durata – dalle 4 settimane in su – i clienti finali preferiscono acquistare un prodotto già certificato. Del resto, anche le aziende coinvolte in progetti importanti sul mercato russo optano per componenti già omologati e marcati EAC da parte dei loro fornitori. Perciò la presenza della certificazione sicuramente valorizza il prodotto sul mercato, e potrebbe anche costituire un vantaggio in fase di gara d’appalto. Ovviamente, quando si tratta di una produzione singola, quindi di progetti a commessa, la certificazione è emessa ad hoc per una singola fornitura.
Qual è il flusso medio annuo delle pratiche di certificazione EAC per i produttori italiani che viene processato in Italia da Sercons?
Il nostro team italiano conta circa 15 Account/Certification manager che seguono le pratiche di certificazione dalla A alla Z, fornendo un supporto completo ai produttori, in stretta collaborazione con i nostri reparti tecnici e i nostri laboratori.
Il flusso medio di lavoro di Sercons Italia oscilla intorno alle 2.000-2.500 pratiche all’anno.
Che tipo di supporto offrite ai produttori che esportano in Russia e paesi EAC, oltre al servizio principale di ottenimento della certificazione EAC?
Proponiamo un pacchetto completo di attività legate alla certificazione (tra cui preparazione della documentazione tecnica, Applicant Service, certificazione metrologica russa e taratura degli strumenti di misura – Poverka, certificazione per il registro marittimo russo RMRS; …); forniamo inoltre una serie di servizi di consulenza specializzata: analisi delle matrici di certificazione EAC; consulting per le pratiche doganali di importazione in Russia (informazioni sull’importazione dei prodotti). E siamo molto attivi nella realizzazione di webinar e training per le aziende clienti, dedicati allo sviluppo di competenze relative alla certificazione EAC ed al controllo della documentazione tecnica.
Come vede il prossimo futuro in relazione alla necessità di omologare i prodotti al sistema EAC per il commercio con la Russia ed i Paesi limitrofi?
Osservando le dinamiche degli ultimi anni, posso dire che sicuramente il tema della certificazione EAC è più che attuale. Ribadisco che la certificazione EAC è e sarà obbligatoria per importare la merce in Russia. Noi offriamo supporto a 360° per i produttori europei nell’omologazione dei loro prodotti. Ricordiamo a tutti gli attori interessati che è necessario ottenere la marcatura EAC e questo permette di aumentare le possibilità di commercializzazione dei prodotti e incrementare i volumi di vendita. E se hanno bisogno di un partner dotato di una profonda competenza tecnica e pluriennale pratica nel settore, Sercons, quale primario ente certificatore russo autorizzato, è a disposizione.
CONTATTI
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web https://serconsrus.com o contattare:
SERCONS ITALIA
Ente certificatore della Federazione Russa: tutti i tipi di certificati EAC e GOST (Russia, Kazakhistan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan), certificazione metrologica, documenti tecnici in lingua russa
Ref.: Valeria Vinogradova – Head of Certification, Lead Certification Specialist
Tel.: +39 02 80012140 – E-mail: v.vinogradova@serconsrus.com