Dall’articolo di Riccardo Pessarossi pubblicato su Sputnik Italia in data 4 dicembre 2018,
disponibile al link: https://sptnkne.ws/kjwE
Anno nuovo, senza sanzioni
Dal 2019 tutti si attendono l’abolizione delle sanzioni, ma a furia di parlarne ci si guarda (e piange) troppo addosso e non intorno, dove non mancano nuove opportunità. Oltre ai tradizionali agroalimentare e meccanica, sono energie rinnovabili e smaltimento dei rifiuti i nuovi settori dove l’Italia ha molto da offrire alla Russia.
Prima di fare l’albero e stappare lo spumante, c’è ancora tempo per mettersi d’accordo. Dopo la Task Force dedicata ai distretti industriali ed alle PMI conclusa a Firenze, tra due settimane a Roma si svolgerà il Consiglio di Cooperazione Italo-Russo.
Di che cosa si tratta e perché la cooperazione economica tra Italia e Russia continui a svilupparsi in un clima di fiducia reciproca, nonostante le difficoltà, lo spiega in questa intervista a Sputnik Italia il segretario generale della Camera di Commercio Italo-Russa (CCIR), Leonora Barbiani.
Nel suo primo significato “Task Force” fa riferimento all’idea di unità di pronto intervento. Quali delle istanze emerse nel corso della Task Force di Firenze saranno trasmesse al tavolo del consiglio di cooperazione Italo-russo del 17-18 dicembre prossimo?
La Task Force Italo-Russa è un foro economico-istituzionale cui sono chiamate a partecipare le principali realtà italiane e russe preposte allo sviluppo ed all’internazionalizzazione delle PMI, quali le Regioni, le Associazioni di categoria, le Federazioni, le Confederazioni, i Consorzi, le Università, i Poli tecnologici, il sistema camerale, quello fieristico, nonché le imprese. L’organizzazione dell’evento è a cura dei Ministeri dello Sviluppo Economico italiano e russo con il supporto operativo di ITA (Italian Trade Agency — ex ICE) e della regione ospitante, per questa edizione è stata la Regione Toscana. Pertanto, al termine dei lavori i due Ministeri raccolgono i numeri ed i risultati dei lavori, li elaborano e li sottopongono all’attenzione del Consiglio di Cooperazione Italo-Russo, in programma quest’anno il prossimo 17 dicembre a Roma.
Nel corso degli ultimi mesi, si sono intensificati i contatti a livello politico tra Italia e Russia, all’insegna di una concretezza dichiarata da entrambe le parti. Da parte vostra, quali interventi a livello politico riteniate siano necessari per migliorare ulteriormente le relazioni commerciali tra i due paesi?
Da Statuto la Camera di Commercio Italo-Russa (CCIR) è “un’associazione apolitica” che ha lo scopo di “contribuire allo sviluppo della collaborazione economica, commerciale, tecnica, giuridica, scientifica e culturale tra l’Italia e la Federazione Russa”. Naturalmente, qualsiasi intervento politico-istituzionale che possa migliorare in modo fattivo il clima di collaborazione e le relazioni tra i due Paesi nei campi sopra citati è più che auspicabile. Va ricordato, comunque, che le relazioni tra Italia e Russia possono già essere considerate a tutti gli effetti ‘privilegiate’ in diversi ambiti di cooperazione.
Ad oggi sono stati effettuati alcuni test che hanno previsto il coinvolgimento di un numero limitato di operatori economici. Lo stato dell’arte vede un numero ancora ridotto di imprese italiane di produzione che hanno partecipato al progetto (circa 300) e che, quindi, sono diventate AEO (Authorized Economic Operator). Nei prossimi mesi gli enti promotori intendono implementare la fase operativa, fornendo maggiore visibilità al progetto, trasmettendo informazioni sui suoi contenuti e chiarendo dubbi e perplessità che dovessero emergere tra le aziende in merito alle procedure di adesione ed ai benefici legati al Corridoio Verde.
Tornando alla Task Force. La delegazione russa presente a Firenze contava circa 70 soggetti tra imprenditori, rappresentanti di istituzioni pubbliche, o consorzi produttivi. Oltre a realtà storicamente importanti per l’industria italiana (Mosca, San Pietroburgo, Chelyabinsk, Ekaterinburg) scorrendo l’elenco spicca l’interesse di realtà molto lontane, per progetti altamente specializzati — mi riferisco, ad esempio, all’interessamento dalla Repubblica di Tuva nel settore dello smaltimento rifiuti, o dall’ Udmurtia nell’ambito del risparmio energetico. E’ un segno che il vostro lavoro sta dando i suoi frutti e che il know-how italiano riesce ad aprirsi nuove vie, nonostante le difficoltà?
Oltre alla presenza delle Regioni e delle Repubbliche citate, segnalo anche la partecipazione di una delegazione imprenditoriale ed istituzionale proveniente da Kaliningrad, città che nell’autunno 2019 ospiterà la prossima Task-Force Italo-Russa. Ad ogni modo, i risultati della Task-Force fanno emergere più in generale i risultati del buon lavoro svolto in questi anni a livello di Sistema Paese italiano: un concetto ribadito da tutti gli interlocutori intervenuti nella sessione plenaria in apertura ed in chiusura della Task Force. É stato dimostrato come il know-how italiano, superando i confini territoriali, trovi sempre spunti di collaborazione interessanti. Nello specifico, sul fronte russo la proposta italiana di know-how e tecnologie è ormai diventata un solido punto di riferimento per gli operatori locali, che continuano a considerare gli italiani partner d’affari affidabili.
Come testimoniato da questa Task-Force, da parte russa è emersa chiaramente una maggiore consapevolezza ed attenzione verso lo sviluppo di progettualità e di rapporti di cooperazione con la controparte italiana con particolare focus sul campo dell’energia, della sostenibilità ambientale e dello smaltimento dei rifiuti, ambiti in cui il nostro paese vanta solide competenze e tecnologie innovative.
Dodici mesi fa, tracciando il resoconto dell’anno 2017 sul nostro sito, parlò di un traguardo importante, vale a dire il superamento del mezzo milione di pagine visualizzate nel vostro sito: quali sono i dati del 2018?
CCIR continua a svolgere un vero e proprio punto di riferimento informativo per l’internazionalizzazione delle aziende italiane in Russia e russe in Italia attraverso numerose attività di comunicazione condotte con forme e piattaforme diverse. La mailing list di contatti registrati tra aziende associate, non associate italiane e russe, istituzioni e più in generale il computo dei follower della CCIR ha superato i 9.000 contatti, mentre il numero di pagine visualizzate sul sito si avvicina a quota 800 mila.
Quali aspettative nutre la Camera di Commercio Italo-Russa per il 2019 e quali nuovi obiettivi vi ponete?
Un filone sul quale continueremo a lavorare è sicuramente quello dell’innovazione, che coinvolgerà non solo la struttura operativa della CCIR, ma su cui si focalizzerà anche lo sviluppo di nuove progettualità. Concentreremo inoltre le nostre energie sul consolidamento delle relazioni con enti associativi operanti a livello europeo, che conducono attività affini alla CCIR.
Insieme ai nostri colleghi stiamo costruendo un network operativo con l’obiettivo di fare squadra e sostenere l’imprenditoria europea, per la quale il mercato russo e complessivamente lo spazio economico e commerciale Eurasiatico sono la realtà su cui concentrare i propri sforzi.
Infine, se potesse esprimere un auspicio per l’anno venturo, che cosa sceglierebbe?
A parte l’augurio (citato più volte a gran voce da numerose parti, fino quasi a risultare scontato) che vengano abolite le sanzioni, per l’anno nuovo auspichiamo di poter implementare nuovi progetti su cui la CCIR sta ragionando e lavorando da tempo.
Intendiamo inoltre continuare a porci come un punto solido di riferimento per le imprese di piccole e medie dimensioni italiane e russe, accompagnando nel loro percorso di internazionalizzazione anche quegli operatori che ancora non ci conoscono.
Dall’articolo di Riccardo Pessarossi pubblicato su Sputnik Italia in data 4 dicembre 2018,
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