Partecipazione della CCIR al “Tavolo Russia”

Partecipazione della Camera di Commercio Italo-Russa al “Tavolo Russia” con il Ministro degli Affari Esteri, On. Antonio Tajani

Il Segretario Generale della Camera di Commercio Italo-Russa, Stefano Maggi, ha partecipato il 20 maggio alla second riunione del “Tavolo Russia” presieduta dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani.

L’evento si è svolto presso l’Ambasciata Italiana a Mosca, con collegamenti in videoconferenza con la Farnesina, e ha coinvolto tutte le associazioni imprenditoriali italiane attive in Russia, oltre a un nutrito numero di imprese italiane operanti nella regione.

Durante l’incontro, il Ministro Tajani ha dichiarato: “Il Governo segue con attenzione l’operato delle imprese italiane nel mondo e vuole tutelare gli interessi delle aziende ancora attive in Russia attraverso ogni possibile iniziativa”. Ha inoltre aggiunto che il tavolo di lavoro sarà convocato su base permanente e si riunirà regolarmente per affrontare sviluppi rilevanti con un lavoro di squadra tra istituzioni e imprese.

La riunione ha trattato numerosi temi, tra cui le ripercussioni sulle attività delle imprese italiane in Russia dovute all’applicazione dell’art. 5-quindecies del Regolamento (UE) 833/2014, con l’imminente scadenza del 20 giugno prossimo. Molti partecipanti hanno espresso preoccupazione per il complicato contesto attuale e per le possibili conseguenze delle politiche europee sul congelamento degli asset russi.

Tra le varie proposte, si segnala che la Camera di Commercio Italo-Russa, in sintonia con  Confindustria Russia e GIM Unimpresa, ha rilanciato la necessità di convocare un tavolo di lavoro per fissare delle linee guida che tutelino le imprese italiane dall’overcompliance bancaria.

Il Segretario Generale della CCIR Stefano Maggi ha sottolineato “l’importanza della collaborazione tra tutte le associazioni e l’urgenza di fissare delle linee guida sul tema della compliance bancaria, al fine di evitare la c.d. overcompliance”.

Trovate qui l’articolo della Farnesina.