INTERVISTA A MARISA FLORIO PER “RADIO ITALII” 

INTERVISTA A MARISA FLORIO PER “RADIO ITALII” 

 

 

Marisa Florio, Direttrice della Rappresentanza a Mosca della Camera di Commercio Italo-Russa

La Camera di Commercio Italo-Russa festeggia 55 anni. In occasione del giubileo del 4 giugno 2019 si riunirà l’Assemblea Generale dei Soci. Si tratta di un evento importante in cui saranno definite le linee guida dell’attività futura per lo sviluppo delle relazioni tra Italia e Russia. Alla vigilia dell’evento la direttrice della Rappresentanza a Mosca della Camera ha parlato in un’intervista a Radio Italia dei piani della Camera, della collaborazione con i russi e della sua vita in Russia.

 

  • La Camera di Commercio Italo-Russa è presente da più di mezzo secolo. Quali ritiene che siano i vostri risultati più importanti?

Anche io quest’anno festeggio il mio piccolo giubileo – i primi 15 anni di lavoro alla Camera. Posso parlare più nello specifico di quest’arco temporale, anche se conosco il resto della storia. È un anniversario molto importante, perché abbiamo passato anche momenti difficili. Ma nonostante tutto, grazie ad alcune persone, la Camera si è salvata. La nostra attività va sempre meglio: ogni anno aggiungiamo eventi, servizi per i soci della Camera, presentazioni, a Mosca come a Milano. Per noi ciò che conta più di tutto sono i Soci. Ora sono 350 e ne andiamo molto fieri: anche nei momenti di crisi non sono diminuiti. Ogni mese ci sono sempre nuovi soggetti che desiderano farne parte e richiedono il nostro intervento. Spesso creiamo possibilità di networking. Anche avere l’ufficio principale a Milano è vantaggioso, così possiamo lavorare con le aziende sia qui che in Italia. A Milano lavoriamo in particolare con aziende italiane, ad esempio con quelle che non hanno un ufficio a Mosca oppure sono agli inizi della loro attività in Russia: organizziamo per loro incontri e seminari. È molto importante avere uffici sia a Milano che a Mosca, ma in futuro vorremmo anche espanderci.

 

  • A proposito di futuro. Quali piani, obiettivi, missioni si è prefissa la Camera di Commercio Italo-Russa?

Abbiamo sempre più lavoro nelle diverse regioni, spesso grazie all’Ambasciata Italiana, che organizza missioni imprenditoriali nelle regioni russe ed ovviamente ci interpella. Perché poter contare sulla presenza dell’Ambasciata, soprattutto nelle regioni, è importantissimo. Se c’è un ambasciatore, ci sarà anche un governatore. E se c’è un governatore, poi arrivano gli imprenditori, nel senso che le nostre delegazioni potranno partecipare a degli incontri. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione un’Ambasciata molto attiva e il nuovo Ambasciatore, Pasquale Terracciano. È un uomo molto curioso, vuole conoscere tutte le regioni, e noi lo accompagniamo con piacere. Per questo motivo vogliamo espanderci nelle regioni: quando si parla di investimenti, non si parla assolutamente solo di Mosca. Ad esempio, parlando di metallurgia, mi viene in mente la Oblast’ di Čeljabinsk. Inoltre, rientra nei nostri piani l’espansione in Kazakistan e in Bielorussia, magari con il supporto dei nostri consiglieri, che hanno già degli uffici lì.

 

  • Dunque Lei ricopre il ruolo di direttrice da quindici anni?

A Mosca abbiamo due direttori: io dirigo la Rappresentanza Italiana, e poi c’è un Direttore Generale per la parte russa. In Italia invece ci sono un Presidente, un Segretario Generale e un Vicesegretario Generale.

 

  • Sono curiosa di sapere, dopo tanti anni di esperienza, come Le sembra lavorare con i russi?

Fantastico. Sono sempre stata convinta che i sentimenti e le emozioni tra italiani e russi siano molto forti. Quindi è semplice relazionarmi con voi e penso sia lo stesso per voi con gli italiani, specialmente quando si parla una lingua comune. Perciò consiglio sempre a chi viene in Russia per qualche anno di studiarne la lingua, anche solo ad un livello di sopravvivenza.

 

  • Parla molto bene russo.

Potrei parlarlo anche meglio, dato che vivo da trent’anni in Russia, non è poco. Un vantaggio per me è stato trasferirmi qui dopo la laurea a Bari presso la facoltà di Lingue Straniere con una specializzazione in Lingua russa, quindi ho da tanto tempo una base grammaticale. Ma conosco italiani che vivono a Mosca da vent’anni e praticamente non conoscono una parola di russo. Mi viene facile lavorare con i russi: c’è un modo di comunicare speciale, se conquisti la loro fiducia, è per sempre.

 

  • Sul lavoro si definirebbe più accondiscendente o più severa?

Non posso dire di essere così flessibile, dopotutto sono la direttrice. Sicuramente non sono neanche severa. Preferisco fare pubbliche relazioni, non si dovrebbe essere rigidi.

 

  • Lei è per noi l’esempio di una persona di successo. Secondo lei, quali qualità dovrebbe possedere una persona di successo?

Credo che la cosa più importante sia riconoscere il proprio talento, capire in che cosa si è più bravi e che cosa effettivamente si ama fare. Perché la formula vincente è saper coniugare il talento, l’amore e la passione per quello che si fa. In Italia è difficile trovare lavoro: è triste vedere una persona che studia per tutta la vita una certa disciplina e poi è costretta a lavorare in un campo completamente diverso. Lo dico spesso anche agli studenti: vi dovete impegnare a trovare un lavoro che vi piaccia e che vogliate fare. Ovvio, la famiglia è sempre al primo posto, ma spesso il lavoro occupa più tempo della vita privata. Immaginatevi di fare un lavoro che non vi soddisfa: alla sera tornereste a casa e il vostro umore influirebbe anche sull’atmosfera famigliare. La mia vita privata va benissimo perché io sono pienamente soddisfatta del mio lavoro, lo amo. Non ricordo neanche un giorno in cui io sia uscita di casa per andare al lavoro senza esserne entusiasta. Capisco che non a tutti riesca, ma bisogna puntare a questo.

 

  • Vive a Mosca da molto tempo, trent’anni. Si sente ancora italiana?

Sì, sono italiana. Amo molto i russi, ho un marito russo e due figlie qui. Ma sono un’italiana DOC. Si vede dal carattere: ho vissuto in Italia metà della mia vita, ero lì negli anni in cui si è formata la mia personalità, non si scappa.  Guardo la TV russa, ma ho un debole per quella italiana: il telegiornale, non parliamo poi del cibo o della moda, anche se pure i russi adorano queste cose. Però qui vivo bene, la Russia è comunque la mia seconda patria.

 

  • Apprezza solo la cucina italiana?

Mi piace anche la cucina russa, ma la trovo più pesante e calorica. Dunque non preparo piatti russi, preferisco gustarli al ristorante.

 

  • Si ricorda le sue prime impressioni di quando era appena venuta a vivere in Russia?

Le mie impressioni sono state molteplici. Innanzitutto non c’era nulla, erano gli anni Novanta. Nei negozi bisognava attendere in file chilometriche per poter comprare qualcosa, era frustrante. E mi dispiaceva per i russi perché io almeno, essendo straniera, potevo andare da «Berёzka».

 

  • Purtroppo non so che cosa sia, perché sono nata negli anni ’90.

«Berёzka»  è un negozio per stranieri, in cui accettavano solo valute estere. Certo, la scelta era ristretta, ma qualcosa si riusciva a comprare. Io poi mi portavo tante cose dall’Italia, ad esempio il detersivo per i piatti, qui c’era solo la soda.  Mi ricordo ancora delle parole di mio papà, quando per l’ennesima volta stavo facendo le valigie per la Russia: “Ma cosa te ne fai di tutta questa roba?”.  Mi dispiaceva anche che i russi non potessero viaggiare. Allora avevo il permesso di soggiorno, ma tutte le volte mi serviva un visto per poter attraversare il confine. Il lato positivo era che non c’era traffico, era sicuro e più tranquillo. Ci si parlava più facilmente, ci si riuniva spesso in compagnia, perché non c’era la tecnologia, che talvolta impedisce una vera comunicazione. A parte ciò, non ho la nostalgia dei tempi sovietici che hanno i russi. Penso si stia meglio adesso, anche se ci sono dei risvolti negativi. Quantomeno ora si può comprare di tutto e si può viaggiare ovunque. Mi capita di andare in diverse regioni della Russia e devo dire che in vent’anni è stato fatto molto: in molte città la gente vive piuttosto bene e non c’è una grande differenza rispetto a Mosca.

 

  • Radio Italia è innanzitutto un’emittente musicale. Al nostro pubblico proponiamo un vasto repertorio di musica italiana, anche i russi la amano molto. Cosa pensa invece della musica russa?

Detto sinceramente, non mi piace. Di recente però ho apprezzato l’esibizione di Sergej Lazarev all’Eurovision.  Non posso dire di conoscere a fondo la musica russa, io mi riferisco alla musica commerciale. Ritengo invece eccellenti la musica classica e gli interpreti russi dell’opera, ma la musica commerciale non mi fa impazzire. Mi piacciono di più cantautori come Vysockij o Okudzhava, ma non ci sono più. Anche in Italia prima c’erano Lucio Dalla, Fabrizio de André e Giorgio Gaber. Ma è una musica difficile, se non se ne comprende il testo. Ecco perché è più facile che il pubblico apprezzi la musica di Al Bano, dei Matia Bazar o dei Ricchi e Poveri, che ancora oggi fanno successo da Voi. Se dovessi confrontare gli interpreti attuali, direi che in Italia ce ne sono sicuramente di più interessanti che in Russia: mi piacciono Laura Pausini, Biagio Antonacci ed Eros Ramazzotti.

 

  • Ci trova d’accordo, amiamo anche la musica contemporanea.

Tra parentesi, non mi è piaciuta granché la canzone dell’Italia all’Eurovision. Avevo guardato anche Sanremo e mi erano piaciuti di più altri artisti rispetto a quello che poi ha vinto. In ogni caso siamo arrivati secondi, e chi se l’aspettava!

 

  • Faccia un augurio al nostro pubblico.

Vi auguro di poter conoscere meglio l’Italia, perché non tutti sanno che l’Italia non è solo Milano, Firenze e Venezia. È un tesoro che nemmeno io ho conosciuto a fondo. In ogni regione ci sono posti meravigliosi, una storia interessante, una cucina deliziosa, una natura mozzafiato e pochi turisti. Purtroppo in ogni grande città dove c’è un enorme flusso di persone, è facile lasciarsi sfuggire dell’identità di quella città. Dei russi mi hanno detto che esistono posti che loro chiamano “Italia vera”, bisogna solo scoprirli. Consiglio il bel sito dell’Ambasciata Italiana, “La Tua Italia”, dove si parla di città non turistiche. Amateci, faremo amicizia e collaboreremo!

Comparso originariamente su: http://radioit.ru/node/796?fbclid=IwAR13vn3EJsdCnjYJ7DRVakueAJK2dFPfXK9d57w9kp1sgbtfRhiDCK8gfds

L’intervista è stata realizzata da Valerija Davydova, direttrice di “Radio Italii”.