La Camera di Commercio Italo-Russa (CCIR) ha recentemente condotto un sondaggio tra le imprese italiane per analizzare il loro rapporto con il mercato russo, in un contesto economico e geopolitico complesso. L’indagine ha raccolto 93 risposte, offrendo uno spaccato significativo delle sfide e delle opportunità percepite dalle aziende italiane che operano o intendono operare in Russia.
Un mercato di interesse, nonostante le difficoltà. Dal sondaggio emerge che:
- Il 52,9% delle aziende intervistate opera attivamente nel mercato russo.
- Il 29,4% ha sospeso le proprie attività a causa delle difficoltà attuali.
- Il 17,6% non ha mai operato in Russia ma si dichiara interessato a farlo.
Questi dati confermano che, nonostante le sanzioni internazionali e le restrizioni commerciali, l’interesse per il mercato russo rimane elevato.
Le aziende partecipanti appartengono a settori diversificati, con una leggera prevalenza nel comparto manifatturiero e tecnologico. Inoltre, il 76,5% delle imprese che mantengono rapporti commerciali attivi opera in Russia da oltre dieci anni, segno di un’esperienza consolidata nel mercato.
Le principali sfide: pagamenti e logistica. Le problematiche più rilevanti segnalate dalle aziende riguardano:
- Problemi nei sistemi di pagamento internazionale (70,6%), aggravati dall’esclusione della Russia dal sistema SWIFT e dalle restrizioni sulle transazioni in dollari ed euro.
- Sanzioni e restrizioni commerciali (70,6%), che limitano l’accesso a beni e tecnologie essenziali.
- Difficoltà logistiche (52,9%), legate al trasporto e alla gestione delle catene di approvvigionamento.
Prospettive future
Guardando al futuro, a seguito anche dell’intensificarsi dei dialoghi diplomatici e di una possibile tregua, il 41,2% delle aziende prevede un significativo aumento delle proprie attività commerciali con la Russia nei prossimi due anni. Tuttavia, l’incertezza normativa e geopolitica continua a rappresentare un freno per molte imprese interessate a entrare o rafforzare la loro presenza in questo mercato.