Fonte: Forum-Dialogo Italo-Russo della Società Civile
Giuseppe Conte e Vladimir Putin alla cena con i rappresentanti del Forum di Dialogo Italo-Russo
Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il presidente del Consiglio della Repubblica Italiana Giuseppe Conte hanno partecipato alla cena, organizzata nel corso della riunione del Forum-Dialogo Italo-Russo della Società Civile. L’evento ha avuto luogo il 4 luglio 2019 presso Villa Madama, durante la visita ufficiale del presidente russo a Roma.
Prima, lo stesso giorno si è svolto alla Farnesina per la prima volta dal 2013 il Forum Dialogo Italo-Russo della Società Civile presidiato da Vladimir Dmitriev e Luisa Todini. Il Forum ha riunito i principali esponenti del mondo economico, culturale ed accademico dei due paesi, fra i quali alcuni leader di grosse aziende, come RŽD, Transneft, Novatek, VEB.RF, TMK, Rosneft, SIBUR Holding, Gazprom Neft dalla parte russa e Enel, ENI, Gruppo Generali, Unicredit, Pirelli, Ferrero e altri dalla parte italiana. Nel corso della riunione è stato annunciato il nuovo copresidente del Forum da parte italiana. Ora questo ruolo appartiene a Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia.

Nel suo intervento durante la cena il premier italiano Giuseppe Conte ha sottolineato l’importanza del dialogo fra i due paesi. «Ritengo che il Forum del Dialogo delle società civili abbia un enorme potenziale, che riguarda non soltanto le relazioni tra il mondo delle imprese, ma anche relazioni di carattere culturale. Pertanto voglio rivolgermi ai copresidenti, chiedendo loro di lavorare in modo sistematico nei prossimi mesi, senza aspettare una nuova visita di politica di alto livello. Voglio ringraziare la signora Todini per il lavoro svolto in questi anni e saluto il presidente Ferlenghi, al quale auguro i migliori successi nel lavoro che lo aspetta.» – ha detto Conte.
Il presidente russo a sua volta ha raccontato di aver tenuto alcuni incontri importanti durante la sua visita a Roma e di aver praticamente parlato di tutti gli aspetti della collaborazione fra l’Italia e la Russia. «Siamo tutti d’accordo che lo sviluppo dei rapporti reciproci è nell’interesse dei nostri paesi.» – ha dichiarato Vladimir Putin. «Si vede che entrambe le parti hanno intenzione di intensificare i nostri rapporti e di collaborare sia in via bilaterale che nel contesto internazionale.» – ha continuato il presidente.
Il leader russo ha menzionato vari progetti italo-russi attualmente in corso in diversi settori dell’economia e del commercio e ha poi parlato del profondo legame storico-culturale. Quest’ultimo è stato confermato anche all’incontro di Putin con il Papa, svolto prima nello stesso giorno. «Il Pontefice mi ha permesso di raccontare in pubblico che fra i libri che ha sempre a portata di mano ci sono le opere dei classici scrittori russi, come Dostoevskij e Tolstoj» – ha detto il presidente della Federazione. Parlando invece delle attività recenti Putin ha sottolineato il successo del progetto «Stagioni russe», svolto l’anno scorso con più di 300 eventi in 74 città in tutta l’Italia, partecipati da più di 6 milioni di spettatori.
Fonte: Forum-Dialogo Italo-Russo della Società Civile
Il Forum-Dialogo Italo-Russo della Società Civile
Il Forum russo-italiano ideato come un dialogo tra la società civile è un progetto a lungo termine finalizzato ad un ulteriore sviluppo delle relazioni tra la Russia e l’Italia. Il Forum-Dialogo è stato creato per iniziativa di Vladimir Putin e Silvio Berlusconi nel 2004.
Il co-presidente del Forum-Dialogo da parte russa è il Vice Presidente della Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa V.A. Dmitriev, mentre per parte italiana è il Presidente di Confindustria Russia E. Ferlenghi.
Il formato del Forum-Dialogo prevede di organizzare almeno 1 volta all’anno incontri bilaterali in Italia e in Russia alternativamente. Ogni sessione del Forum sarà dedicata alla discussione di uno o più temi che possono avere un impatto positivo sullo sviluppo della cooperazione bilaterale. Inoltre, durante l’anno i gruppi di lavoro del Forum nelle varie città dei due paesi organizzano tavole rotonde tematiche, seminari, presentazioni, conferenze stampa, concerti e mostre.
LA CAMERA DI COMMERCIO ITALO-RUSSA AL FORUM DI DIALOGO ITALO-RUSSO

Di seguito riportiamo gli articoli comparsi sulla stampa relativi alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa Vincenzo Trani all’indomani della sua partecipazione al Forum di Dialogo Italo-Russo (4 luglio, Roma).
- Con Putin a Roma le imprese tornano al dialogo, ma a porte chiuse
Il banchiere Trani: “Partecipiamo a momento di crescita comune”
Roma, 5 lug. (askanews) – La visita di Vladimir Putin a Roma ha visto, oltre alle strette di mano e ai sorrisi, qualcosa che non accadeva da anni. Il Foro di dialogo italo russo: non si riuniva dal 2013, prima della crisi ucraina, e si è tenuto a porte chiuse. Una piattaforma chiave per il mondo del business e della cultura, come ci spiega chi c’era: Vincenzo Trani, presidente della Camera di Commercio Italo russa e patron della società di microcredito Mikro Kapital.
“Si parlava essenzialmente di volumi di investimento sempre in crescita: le aziende, sia le grandi che le piccole, non hanno lasciato il mercato russo, nonostante dal 2014 si siano inserite le sanzioni. La fiducia verso quel Paese è stata così forte che persino il presidente della Cremonini si è espresso personalmente, e non attraverso il suo amministratore delegato, come in genere fa, in merito agli investimenti, e alla soddisfazione per gli investimenti fatti in Russia ormai da 40 anni”.
Si è discusso anche di supporto alle Pmi da parte della Veb, seconda banca statale russa, e poi ancora progetti culturali e sociali.
“Peccato che non è stato toccato alcun argomento relativo allo sport. In questo momento poteva essere interessante coinvolgere qualche operatore”.
Anche perché una riunione, così ampia tra fondi sovrani e holding, non capita spesso.
“Partecipiamo a un momento di crescita comune del business. Non parliamo di emozioni, ma di fatti e realtà che sono sopravvissuti a periodi difficili e da cui ci si aspetta un periodo futuro di crescita”.
Link:
- Vladimir Putin a Roma, proposta alternativa a Bers verso Mosca
La Ibec potrebbe riattivare il credito alla micro impresa
Roma, 5 lug. (askanews) – Un sorpresa contro le sanzioni arriva dal cappello del banchiere Vincenzo Trani, al Foro di dialogo italo russo, che si è tenuto a porte chiuse durante la visita del presidente russo Vladimir Putin a Roma. Il presidente della camera di Commercio italo russa, ma anche patron di Mikro Kapital, ha proposto di guardare a un alternativa alla Bers, Istituzione Finanziaria Internazionale costituita nel 1991 per favorire la transizione dei Paesi dell’Europa centrale e orientale e dell’ex-URSS, i cui meccanismi verso la Russia si sono inceppati con le sanzioni. Insomma, se non è Bers, potrebbe essere Ibec. International Bank for Economic Co-operation venne creata da Unione Sovietica, Bulgaria, Cecoslovacchia, Germania Orientale, Mongolia, Polonia, Romania, Ungheria, URSS. Molti di loro sono oggi Paesi dell Unione Europea.
“L’idea che ho proposto è stata quella di attivare il Governo italiano perché investisse nel capitale della Ibec, che è una banca costituita nel 1964”. “Proponevo che l Italia si aggiungesse e investisse nel capitale di questa banca in modo tale che attraverso questa banca si potesse riattivare il credito alla micro impresa, e alla piccola impresa, così come all epoca si poteva fare con la Bers. Spero che il Governo Italiano colga questa opportunità, che potrebbe essere un canale importantissimo per lo sviluppo del nostro export. Le aziende piccole e medie italiane, esportano non alle grandi aziende russe, ma alle piccole e micro imprese. Quindi è importante che abbiano accesso al credito, come lo avevano fino al 2014, attraverso il lavoro fatto dalla Bers”.
Link: https://www.askanews.it/video/2019/07/05/vladimir-putin-a-roma-proposta-alternativa-a-bers-verso-mosca-20190705_video_17391570/?fbclid=IwAR1_sSrMNTU3S7gUo1_3cpGl5FfS4rIFwAtMYWaa-R7W7oUjL-u5qcNUH2Y
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Italia-Russia, Camera Commercio: “Imprenditori russi pronti ad acquisire aziende italiane”
Roma, 3 lug. (adnkronos) – “Abbiamo una lista abbastanza lunga di imprenditori che sono interessati ad acquisire entro quest’anno delle imprese italiane”. E’ quanto racconta Vincenzo Trani, presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, intervistato da Adnkronos/Labitalia, in vista della visita di domani di Vladimir Putin in Italia.
Secondo Trani, ci sono “tante storie” di acquisti da parte di imprenditori russi di imprese italiane, “dai più piccoli ai più grandi ed evidenti”. “Devo dire negli esempi di grandi operazioni di acquisti da parte di russi di imprese italiane tanti sono stati i casi di insuccesso – ammette – e spesso per una scarsa informazione, sulla realtà italiana stessa, sulle difficoltà normative, dell’acquirente russo che compra l’impresa italiana. E’ un tema su cui dobbiamo lavorare, perché gli insuccessi nel business sono un danno per tutti, per il sistema, perché gli investitori non investono più e la reputazione sul mercato crolla”.
Però, “nonostante i cattivi esempi di esperienze di imprese russe che hanno acquisito aziende nel nostro Paese e che non hanno dato la redditività attesa, ci sono molti casi di aziende di medio livello che iniziano a inserirsi sul mercato locale”, spiega Trani.
E per Trani “I dati commerciali ufficiali per il 2018 sono oggettivamente positivi rispetto agli anni 2014-2017 perché finalmente l’anno scorso l’export italiano verso la Russia è andato a crescere, abbiamo quasi 8 miliardi di euro, che sono generalmente generati dall’export di macchinari e apparecchiature di vario tipo”.
E, come spiega Trani, dopo macchinari e attrezzature nella bilancia del nostro export verso la Russia ‘pesano’ “abbigliamento, prodotti alimentari, prodotti chimici e farmaceutici e anche prodotti diciamo derivati dal prodotti e lavorati, come gomma e plastica”.
E Trani sottolinea che “le statistiche ufficiali ci fanno vedere solo i volumi diretti tra l’Italia e la Russia ma non dobbiamo dimenticare che gran parte dell’export viaggia attraverso Paesi terzi”. “Basti immaginare quanta produzione italiana viene esportata in Germania e poi dalla Germania riesportata in Russia come parte di un prodotto tedesco, o semplicemente rifatturata per motivi logistici o di opportunità commerciali. Chiaramente questa parte di business non la vediamo”, spiega.
Per quanto riguarda l’import dalla Russia, Trani sottolinea che “importiamo molto di più, 14 miliardi di euro, quindi quasi il doppio di quanto esportiamo, ma devo dire che gran parte delle importazioni sono nel settore dell’energia e poi quello dei legnami e poi comincia a incrementarsi il settore del pellame”.
“Se andiamo a guardare però -spiega- la ‘salute’ della nostra bilancia commerciale, quello che veramente guadagniamo, le imprese italiane guadagnano più dei russi per un motivo semplice: la marginalità che le imprese italiane hanno sulla produzione ed esportazione di macchinari e attrezzature è ovviamente molto superiore rispetto a quella che c’è sull’esportazione delle materie prime. Quindi il nostro export, per quanto più piccolo rispetto all’import, a noi genera -rimarca- più marginalità, tutta salute per le nostre imprese”.
Senza le sanzioni contro la Russia “si potrebbe fare sicuramente di più” negli scambi commerciali tra Italia e Russia. Lo sottolinea, intervistato da Adnkronos/Labitalia, il presidente della Camera di commercio Italo-Russa, Vincenzo Trani, in vista della visita del presidente Vladimir Putin in Italia.
Per Trani, “sono due gli effetti principali di queste sanzioni”. “Il primo, quello a mio parere più devastante, è un aspetto emotivo. Il fatto stesso che ci siano delle limitazioni commerciali, delle sanzioni, indipendentemente dal fatto che tocchino solo un settore specifico, un’azienda specifica, il fatto stesso della loro presenza crea una situazione generale emotiva negativa. Le banche che fanno le transazioni devono stare molto attente a verificare che non siano violate le sanzioni, gli operatori commerciali devono studiare a fondo gli effetti legali delle sanzioni per evitare di violarle e quindi si riduce la tranquillità nel fare business e quindi si riducono i volumi”, sottolinea Trani.
“Anche se sono -spiega- volumi generati da traffico non sanzionato, non coinvolto dalle sanzioni. Comunque, questa pressione psicologica è importante. Prima arriva la fine di queste sanzioni e meglio è per entrambi gli operatori, sia italiani che russi”.
- 2019_07_05 Affaritaliani.it
- 2019_07_05 Tiscali.it
- 2019_07_05 Corrieredellumbria.it
- 2019_07_05 CorrierediSIena.it
- 2019_07_05 CorrierediViterbo.it
- 2019_07_05 Il Tempo.it
- 2019_07_05 Liberoquotidiano.it
- 2019_07_05 Tiscali.it